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Scritto da Redazione
L'evento
11 Maggio 2023

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Confrontarsi sulla costruzione della pace, proprio quando la guerra infuria intorno a noi. È lo scopo della lista “Sinistra con Lucca-Sinistra civica ecologista”, che - in collaborazione con Ubik Lucca - presenta il libro “Terra laica. La religione e i conflitti in Medio Oriente” scritto da Arturo Marzano, docente di Storia del Medio Oriente all'Università di Pisa, ed edito da Viella Libreria Editrice nella collana “L’antitodo”

L’appuntamento è per lunedì prossimo (15 maggio), alle ore 18,30, nell’auditorium dell’Agorà, nel Centro storico di Lucca. Ad introdurre l’incontro sarà Daniele Bianucci; saranno poi Massimo Cellai, Alessandro Rosati ed Emilia Serra ad intervistare l’autore.

“La guerra che preme alle porte dell'Europa ci sconvolge, ma può al contempo rappresentare un'occasione importante per costruire momenti di confronto sul tema della cultura della pace - sottolineano gli organizzatori - Il libro di Arturo Marzano, come ricorda il nome stesso della collana di cui fa parte il volume, è un “antidoto” in questa direzione: prendendo ad esempio e analizzando eventi storici specifici, l’autore ci aiuta a capire quale ruolo può davvero svolgere la religione nelle dinamiche sociali che producono o evitano i conflitti. Tutto ciò, provando ad uscire dai luoghi comuni”.
Nata da un’idea di Fulvio Cammarano, la collana “l’antidoto” ospita volumi che intendono decostruire e confutare interpretazioni e narrazioni prive di credibilità scientifica, ma che ormai fanno parte dell’immaginario pubblico e storiografico. La collana nasce dunque per rispondere alla sfida di una diffusa “domanda di storia” alla quale il mondo della ricerca non può sottrarsi. Agili ma rigorosi, i volumi sono realizzati con criteri scientifici e sottoposti a referaggio. Il loro obiettivo è quello di ricostruire vicende al centro di controversie interpretative, fornendo un antidoto a invenzioni, approssimazioni, mitografie che spesso, più del falso conclamato, diffondono forme di autentica “fake history”. Muovendosi tra opinione pubblica e storiografia, la collana non intende solo contestare ricostruzioni infondate, ma anche suggerire un approccio alla conoscenza che restituisca la complessità dei fenomeni e promuova il ruolo del metodo storico nel dibattito pubblico.


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