L'evento
Lucar celebra 50 anni di attività: una storia di persone, famiglia e legame con il territorio
Lucar celebra nel 2025 cinquant’anni di attività: un traguardo importante per una realtà imprenditoriale nata a Lucca nel 1975 e cresciuta nel tempo insieme al proprio territorio

Natale con stile al Caffè Santa Zita
Al Caffè Santa Zita di Michele Tambellini, il 18 dicembre si parlerà del “Natale con stile: il galateo delle feste”. Saranno protagonisti Federico Fanizza Bernardini e Massimo Mercuri da Cepparello con chef Davide Manfredi

Il Mondo al Contrario: numerosi i presenti alla commemorazione del comandante Salvatore Todaro al cimitero della Purificazione di Livorno
Domenica mattina, alle ore 11, presso il Cimitero della Purificazione di Livorno, il Movimento "Il Mondo al Contrario" ha commemorato il Comandante Salvatore Todaro con la deposizione di una corona di fiori e un momento di raccoglimento e preghiera

Dalla... Polonia con furore: 50 anni e non sentirli
Una serata al ristorante La Cascina di Montecatini Terme insieme ai suoi familiari e amici per celebrare il cinquantesimo anno di età di Claudio Polonia

Giuliano Gabbani torna a esporre le sue opere d’arte
Torna a esporre le sue delicate e coinvolgenti opere d’arte il pittore lucchese Giuliano Gabbani. Lo fa dal 17 dicembre al 7 gennaio 2026 a Marlia, nei locali della Residenza sanitaria assistita don Alberto Gori

Al Teatro Nieri di Ponte a Moriano Grande concerto di Natale
Grande concerto di Natale al Teatro Nieri di Ponte a Moriano il 22 dicembre. L'Orchestra da Camera Fiorentina presenta un ricco programma con musiche da Bach, Vi valdi…

Grazie a Cremeria Opera Edoardo Mei volerà a Dubai per una vacanza-premio di quattro notti
Grande serata alla Cremeria Opera di Mirko Tognetti a S.Anna per la proclamazione del il vincitore della finale di un gioco con premio finale un viaggio a Dubai

ABBAdream and Friends - Insieme per la vita: spettacolo di beneficenza a Torre del Lago
Il prossimo 15 dicembre, il prestigioso Auditorium Enrico Caruso si prepara a ospitare un evento irripetibile: ABBAdream and Friends, uno spettacolo che unisce la magia della musica, l'emozione dei ricordi e la forza della solidarietà

Natale a Seravezza: i concerti promossi dall'assessorato al turismo come auspicio per un futuro di pace
Si intitola "Voci per la pace" il concerto lirico sinfonico promosso, in vista del Natale, dall'Assessorato al turismo del Comune con la Pro Loco del capoluogo

Successo per 'Santo Nicola e il diavolo', l'evento natalizio di Halloween Celebration
Grande folla ed entusiasmo per le prime due date a Villa Reale di Marlia il 6 dicembre e a Borgo a Mozzano il 7 dicembre. Il gran finale sarà nuovamente a Villa Reale il 21 dicembre

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Una bella serata inutile negarlo, piacevole e, a mano a mano che il racconto delle sue imprese si dipanava, anche appassionata e ricca di spunti e aneddoti. Protagonista Riccardo Bergamini, l'alpinista toscano e lucchese per eccellenza, capace di portare con sé una filosofia oltre i limiti non dell'incoscienza, bensì della filosofia di una scalata senza ossigeno, ma rispettosa proprio di quelle possibilità umane che non andrebbero mai oltrepassate.
Un evento andato in onda ieri sera presso la sede di Toyota a Guamo, sapientemente rinnovata attraverso un recente restyling. Organizzatore Michele Serafini, padrone di casa e imprenditore che ha voluto spiegare nel suo breve intervento introduttivo le ragioni di un abbinamento tra la propria azienda e lo scalatore made in Lucca.
Pubblico numeroso e interessato. Si potevano scorgere l'amministratore unico del teatro del Giglio Giorgio Lazzarini e la proprietaria del Grand Hotel Guinigi Irene Luvisi. Intervistatore per l'occasione Cataldo Russo, scrittore e drammaturgo.
Tutti allietati dalla presenza di Cremeria Opera di Mirko Tognetti con i suoi gelati.
Chi non conosce, ormai, Riccardo Bergamini? Personaggio che non ama particolarmente stare sotto la luce di riflettori perennemente accesi, sempre piacevole da ascoltare per via di quella pacatezza, di quella ironia, di quel buonsenso oseremmo dire propriamente lucchese, con cui riesce a trasportare con sé l'interlocutore lungo le vie d'accesso al cielo che percorre da anni. Bergamini è uno scalatore puro, senza tante seghe come si direbbe da queste parti, che ama muoversi senza eccessivi codazzi e che alle cime molto meno tempestose di un tempo, preferisce esplorare vette incontaminate dove il silenzio e la natura regnano ancora sovrano.
Oltre a numerosi aneddoti, ieri sera ha anche spiegato la sua concezione dell'alpinismo, lontana anni luce dalla commercializzazione di uno sport e di una pratica che stanno diventando patrimonio di persone pronte a specularci sopra. Non è un caso se, sull'Everest ad esempio, si possono incrociare file di esseri umani che nemmeno durante una processione. Soldi, soldi e ancora soldi. La montagna di Bergamini non ha altezze, ma solo cime che rappresentano altrettante sfide per un essere umano che cerca la sua dimensione e il suo rapporto con l'immenso. Belli i filmati che sono stati mostrati e bello anche l'intervento di Michele Serafini, patron di Toyota, figlio di un grande amico come Giorgio, che ha spiegato i motivi di una collaborazione che sta producendo ottimi risultati: Il nostro successo da oltre 40 anni - ha detto - grazie alla fiducia accordataci dalla città di Lucca e dai lucchesi, merita da parte nostra una sorta di compensazione simbolica e così abbiamo deciso di affiancare Bergamini nelle sue imprese a dimostrazione di quanto teniamo al legame con il territorio e con quella che, a tutti gli effetti, è una eccellenza lucchese.
Foto Ciprian Gheorghita
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Cento anni e non sentirli, un secolo di storia iniziato tanto tempo fa, nella primavera del 1923 sulla Passeggiata a Viareggio dove Galliano Vannozzi da San Giuliano Terme aprì un locale destinato a diventare, negli anni, un punto di riferimento per chi voleva vivere e gustare, durante le giornate estive, il mare della Perla della Versilia. Perfino il Maestro, Giacomo Puccini, riuscì a varcarne la soglia degustando i suoi sigari seduto ai tavolini del caffè. Oggi, a distanza esatta di cento primavere, gli eredi di Galliano, i suoi nipoti Galliano e Roberto oltre ai pronipoti tra i quali Francesco Vannozzi, 39 anni, figlio di Galliano, un ingegnere con un'apertura mentale incredibile e una passione indomabile per l'azienda di famiglia così come i suoi cugini, mandano avanti la Storia.
Sì, perché una cosa va detta e cioè che il Bar Galliano 1923 è il più antico locale della Passeggiata e della Versilia gestito sempre dalla medesima famiglia che non lo ha mai mollato né mai venduto e non certo perché non ci siano stati i potenziali acquirenti, bensì perché c'è qualcosa che va al di là dei soldi, al di là del benessere e si chiama memoria, si chiama tradizione, si chiama attaccamento alle proprie radici e a queste latitudini certi sentimenti e altrettanti valori sono radicati e, ci auguriamo, eternamente inestirpabili.
Il 29 giugno, giovedì, la sera inaugurale del Lucca Summer Festival, al villaggio Vip che tutti gli anni Mimmo D'Alessandro apre nel Cortile degli Svizzeri gestito attualmente da Mirko Tognetti della gelateria Cremeria Opera, ci sarà ancora una volta Galliano con i suoi meravigliosi ed inimitabili budini di riso, una ricetta unica che non ha eguali e che raccoglie adepti e appassionati provenienti da tutta la Toscana e non soltanto. Certo, la guerra del budini la combattono da sempre Firenze e Viareggio che si disputano la paternità della prelibatezza dolciaria, ma è probabile che Viareggio grazie proprio a nonna Amalia moglie di Galliano Vannozzi, abbia la supremazia per aver sperimentato per prima quella che era una ricetta appartenuta alla sua nonna.
Amalia Gnesi, figlia di un casellante e anche lei originaria di San Giuliano Terme come il marito Galliano Vannozzi, si sposarono e avevano già pronti i documenti e i biglietti per tornare negli Stati Uniti dove lui aveva intrapreso svariati lavori e dove aveva intenzione di stabilirsi avendo ormai abbracciato il settore della ristorazione dopo aver svolto numerosi lavori. Furono le resistenze e le richieste dei genitori, dei parenti, degli amici a convincerli a restare in Italia e la cosa incredibile è che nessuno sapeva e fu scoperto solo molti anni dopo in un recondito cassetto, che la coppia aveva acquistato tutto il necessario per imbarcarsi subito dopo le nozze.
Invece il destino volle che i coniugi Vannozzi restassero a San Giuliano e si trasferissero a Viareggio dove presero in affitto un locale distante qualche centinaio di metri da dove si trova adesso e che, nel 1931, con il nuovo piano regolatore, ottennero il permesso di costruire l'edificio attuale che avrebbe subito scarsissime modifiche e ancora oggi si presenta così come era all'epoca.
Ma perché quel nome Galliano? Per gli ignoranti di cose storiche, tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento, nel nostro Paese e non soltanto erano molto forti i richiami africani ne i tentativi di dotarsi di colonie come avevano quasi tutte le grandi potenze continentali. Nel 1896, durante la battaglia di Adua e nel tentativo disperato di difendere il forte Macallè, il tenente colonnello Giuseppe Galliano, già assegnatario di una medaglia d'oro al valor militare, fu ucciso dagli abissini di Negus Menelik chiamato dagli italiani Menelikke e ricevette, primo caso in Italia, una seconda medaglia d'oro al valor militare. Galliano era nato a Vicoforte nel 1846 e morì il 1 marzo. di cinquant'anni dopo.
In memoria di Galliano furono intitolate strade, piazze e monumenti in tutta Italia. A Ceva, dove risiedeva nei periodi di licenza, oltre ad un monumento, una scuola elementare e una piazza dedicate al valoroso militare italiano si trova anche un museo, dove sono conservati alcuni suoi oggetti personali. Moltissimi i neonati che, negli anni successivi, ricevettero il suo nome di battesimo. Il nome di Giuseppe Galliano è legato al Liquore Galliano ideato dal livornese Arturo Vaccari. Titolare e fondatore nel 1872 dell'omonima distilleria, nel 1896, anno della morte di Galliano, volendo celebrare le eroiche gesta del militare, dovendo dare il nome ad un suo nuovo liquore, gli dette il nome del suo eroe preferito. Anche se la Distilleria Arturo Vaccari non esiste più, la proprietà del marchio è della Bols di Amsterdam ed il liquore è ancora oggi in produzione.
Ecco perché a Viareggio Galliano è e resta Galliano, perché la memoria non ha tempo e senza memoria non siamo niente.
Enzo Vannozzi, figlio di Galliano e di Amalia, con la moglie Licia Vassalle affiancò la famiglia e contribuì al lancio definitivo del locale negli anni del dopoguerra e del boom economico. E fu proprio Enzo a creare un altro mito legato a Galliano, quello del gelato più straordinario di tutta la riviera. Agli inizi degli anni Settanta quella che era stata solamente una passione per il gelato diventà una volontà indefessa di studio e approfondimento della materia al punto che, ben presto, Enzo Vannozzi divenne una autorità nel settore fino a fondare l'Accademia della Gelateria Italiana al cui statuto lavorò insieme al grande Iginio Massari. Fu Enzo Vannozzi ad aprire, nel 1972, la strada del gelato gastronomico nei ristoranti stellati di oggi e il suo gelato ai petali di rosa venne premiato con l'Oscar per il miglior gelato artigianale.
Per lui il gelato doveva essere un'opera d'arte e nel 1973 lanciò il famoso gelato alla Scarpaccia alla crema di zucchine. Per Enzo Vannozzi tutti gli alimenti potevano essere utilizzati per produrre gelato: era la cosiddetta filosofia del gelato totale. Fu un precursore anche dei fast food se si pensa e lo racconta benissimo Francesco Vannozzi suo nipote, che nel 1981 aprì il Galliano Burger sempre al Bar Galliano dove serviva le svizzere - così, all'epoca, erano chiamati in Toscana gli hamburger - che ne avrebbero sancito la fortuna.
Oggi, nel 2023, Galliano celebra un record che sarà difficile non solo battere, ma anche eguagliare. A lui gli auguri della nostra redazione.
Foto Ciprian Gheorghita
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