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Scritto da Redazione
Piana
07 Aprile 2025

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La guerra dei pannoloni sporchi ci ha abituato ormai a ogni più insolito colpo di scena; dalla regione, che a sorpresa decide di piazzare l’impianto più ripugnante in mezzo alle case senza nemmeno una valutazione d’impatto ambientale, alle scaramucce tra due sindaci confinanti appartenenti allo stesso partito politico”. Così esordiscono gli abitanti di Salanetti - in una nota a firma Liano Picchi - che, abbattuti ma non ancora arresi, ripercorrono la lista delle loro sventure.

Presidenti di regione che visitano comunità disastrate dalle alluvioni dichiarando tutto il loro impegno affinché in futuro non accadano più cose del genere, salvo permettere, un minuto dopo, la costruzione di nuovi impianti in zone ad elevata pericolosità idraulica- cominciano infatti a elencare i cittadini- Sedicenti ambientalisti che, pur di crescere dello zero virgola nella hit parade della differenziata, sono disposti a raccontare che scaricare migliaia di tonnellate di escrementi e altri liquidi organici vicino alla tua porta di casa miglioreranno l’ambiente in cui vivi”.

In questo caos imperante, il cittadino smarrito chiede aiuto e supporto a un’associazione ambientalista di fama nazionale e, sbalordito, se la ritrova invece schierata in difesa di una multinazionale desiderosa di sperimentare sulle popolazioni locali un impianto che finora non ha mai funzionato- proseguono- Non sentendosi tutelato da nessuna istituzione, finisce per dar fondo ai propri risparmi personali, affidandosi speranzoso alla giustizia amministrativa, e proprio da questa riceve lo schiaffo più umiliante, a causa di una sentenza che ha la pretesa di cancellare un intero paese realmente esistente, evitando di definirlo centro abitato”.

In tali circostanze ogni comune essere umano sarebbe autorizzato ad abbandonarsi alla più cupa disperazione, ma non l’abitante di Salanetti, ormai temprato da anni di sopportazione alle più indicibili vessazioni ambientali- concludono gli irriducibili abitanti di Salanetti- Novello Mitridate, ha saputo resistere a imprenditori scellerati che gli hanno inquinato la falda e i terreni circostanti sotterrandoci centinaia di bidoni tossici, ad aziende fantasma che da anni ogni notte lo inondano di irrespirabili miasmi, e a un traffico pesante che ogni giorno lo attanaglia e lo avvelena con le polveri sottili. Perché mai dopo tanto soffrire dovrebbe arrendersi proprio ora? Anche un vecchio proverbio recita: le bastonate vanno ai cani magri. E mentre si prepara a sopportare, si volta e ci rimane proprio male; mai avrebbe creduto che a menare fosse proprio il suo sindaco attuale”.

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