Anno XI 
Mercoledì 12 Novembre 2025

Scritto da carmelo burgio
Politica
12 Novembre 2025

Visite: 25

Il recente scontro televisivo nel corso del programma “Dritto e Rovescio”, fra la senatrice PD Simona Malpezzi e un agente della Polizia di Stato, al di là di chi abbia conseguito il successo dialettico, ha evidenziato che abbiamo oramai due Italie, incapaci di comunicare, o forse per nulla intenzionate a farlo.
Da una parte l’esponente del PD, col suo sussiegoso modo di porsi, per sostenere che in Italia non stia accadendo nulla di strano in piazza, a fronte d’un rigurgito fascista nelle istituzioni. Che far entrare mezzo mondo disperato senza controlli all’interno dei confini nazionali non sia stata una colossale fesseria, e che in fondo in fondo (ma proprio in fondo, dich’io) i giovani che vanno in piazza a sfasciar tutto, e nel tutto ci mettono anche le teste e le ossa del personale delle Forze di Polizia, vadano capiti. Peccato che, con tutta la capacità che ha di comprendere l’altrui emotività, non riesca a mettersi nei panni dell’agente che non può certamente essere lieto di rischiare ogni volta di tornare a casa con lesioni guaribili in tot giorni, o con un avviso di garanzia per aver tirato una catartica randellata.
Quest’Italia – o per meglio dire “il paese” – della Malpezzi, sostiene che ci sia solo una “percezione” d’insicurezza, e che sempre e solo “percezione”, magari pure extrasensoriale, sia quella che ci fa credere che il manifestante possa sfasciare tutto, e il poliziotto (o carabiniere, fa lo stesso) debba solo cercare di proteggersi dai colpi. È un “paese” che con tutti i maghi che ha prodotto, da Zurlì, a Silvan, a Otelma, ora sta realizzando un nuovo miracolo dell’illusionismo. E questo “paese” ti guarda annoiato, basito, stupito del fatto che tu proprio non riesca a capire, e replica con accento un po’ blasé, palpebra a mezz’asta, un sopracciglio appena inarcato in segno di scocciatissimo stupore. Vorrebbe dirti di star tranquillo, tanto verrà ai tuoi funerali, anche se il poliziotto – imitandomi senza volere nei contenuti di un mio passato articolo – l’ha invitata a starsene da parte ella ferale occasione, in quanto sgradita ospite. Questo “paese” che – diciamolo pure – non fa impazzire il tutore dell’ordine, vorrebbe dirti che “oggi non comprendi i sacrifici che devi fare” (e manco domani) ma “un giorno, col sol dell’avvenire e la realizzazione della società perfetta del comunismo, vedrai che mondo bello “loro” hanno saputo mettere in piedi. Un po’ come ciò che predicavano i marxisti-leninisti, chiedendo strizzate di cinghia e vita grama, in nome del futuro radioso. Beh, sappiamo che è finita che la gente soggetta a questo sistema si è incazzified, disillusa, e stanca d’attendere il prossimo Piano Quinquennale per avere la bicicletta, ha fatto crollare URSS e muro di Berlino.
Sul fronte opposto c’è un’altra Italia, quella del poliziotto che ha rimbeccato le articolate, bizantine e stucchevoli prese di posizione della Malpezzi-fatta-a-pezzi, lei sempre a favore di tutti, purché non abbiano un’uniforme addosso. Un’Italia che non ci sta a prendere mazzate tutti i giorni, inframmezzate d’avvisi di garanzia. Che accetterebbe di mettere il numero sul casco, se anche i dimostranti lo avessero e fossero riconoscibili, rispettando la legge che vieta travisamenti e possesso d’oggetti atti ad offendere durante una manifestazione. Che proprio non riesce ad aspettare che sorga il sol dell’avvenire e dal cappello di qualche matto cappellaio sortisca la società perfetta ove tutti possano prosperare, senza bisogno di lavorare. E tutti possano far ciò che loro aggrada, senza urtare suscettibilità alcuna. E non si debba andare in ordine pubblico a prendere bastonate.
Due Italie che non potranno mai comunicare, perché una che s’è laureata alla Cattolica o alla Bocconi, non riuscirà mai a comprendere quello “brutto, sporco e cattivo” – come il Nino Manfredi inventato dal grande Ettore Scola nel 1976 – che in questo caso reale s’è dovuto arruolare per iniziare la scalata sociale, magari sperando di mandarci il nipote, alla Cattolica. L’aveva compreso Paolo Pasolini, un grande mai incondizionatamente amato dalla sinistra per aver detto agli studenti universitari sessantottini che i veri proletari erano carabinieri e poliziotti schierati di fronte a loro in piazza. Senza contare l’uccisione del fratello Guido, a Malga Porzus, con lo zio Francesco di De Gregori, da parte di partigiani comunisti. Ma la Malpezzi non è Pasolini, deve difendere la sua poltroncina per le prossime elezioni, e allora le tocca allinearsi e dire quello che pensa la sua nomenklatura. Lei, diciamo che non pensa. 
Al prossimo lutto delle forze dell’ordine quel “paese” trasecolerà ed esprimerà la sua vicinanza, fermo restando che se s’insegue un emulo di Ramy, si deve mantenere la distanza di sicurezza.
Eppure, con tutta questa cultura universitaria che trasuda come lo squacquerone dalla piadina, possibile – pensavo – che per qualche anno quell’Italia sussiegosa e compunta non abbia capito che l’analisi dei reati e dei gruppi sociali si fa con le percentuali, e non coi numeri? Mi spiego, voglio dire che doveva capire che se un gruppo sociale che rappresenta una percentuale del totale della popolazione, delinque per una percentuale notevolmente maggiore del totale dei reati … beh, il problema è grosso e pure localizzato? Quindi si dovrebbe sapere dove intervenire. 
Ma la statistica, evidentemente, o fa cultura.

Pin It

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Il Parco della Versiliana si veste di magia per la decima edizione di "PietrasantaKlaus", il mercatino che…

L'Antica Armeria di Palazzo Ducale, sabato 15 novembre ospita, a partire dalle 16, la presentazione del libro «Lo stato del potere -…

Spazio disponibilie

Il grande momento è finalmente arrivato: I LOVE LUCCA COMICS & GAMES, l’atteso film-evento che racconta la community…

C'è tempo fino al 14 novembre per iscriversi al corso gratuito «Invecchiamento attivo - Memoria, salute e una vita piena di…

Spazio disponibilie

"Doveroso ricordare e ringraziare James Watson, scomparso oggi, per la sua clamorosa scoperta scientifica della struttura del…

Il 16 novembre è la Giornata mondiale dei poveri. La Caritas diocesana di Lucca, attorno a questa…

Sarà presentato mercoledì 12 novembre il nuovo libro di Marco Puccinelli «Lucca. Il mondo di una città».

Una meditazione centrata sull’acqua è il tema del prossimo bagno di suoni ospitato lunedì 10 alle 21 dal Laboratorio Sociale Arci di S. Anna, in via Sforza

Spazio disponibilie

Palazzo Mediceo apre le porte per una giornata ricca di eventi, per bambini e adulti. L'appuntamento è oggi (sabato) con…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Duetto - 160
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie