Anno XI 
Sabato 15 Novembre 2025

Scritto da giancarlo affatato
Politica
14 Luglio 2024

Visite: 735

Ci sono quattro diversi modi di "impiegare" il denaro: spendere quello proprio per se stessi (meglio se il minimo possibile perché è già garantita la massima soddisfazione); spendere i propri soldi per gli altri (ed anche in questo caso si punta a spendere il minimo pur con  l’incognita di aver fatto la scelta giusta e gradita al ricevente il beneficio); spendere i soldi degli altri per se stessi. In tal caso si spenderà  senza badare a niente  con il massimo della soddisfazione personale; spendere, infine, il danaro degli altri per gli altri: allora si spenderà il massimo possibile con l’incognita permanente di aver fatto la scelta giusta ed opportuna per il ricevente. Quest’ultimo caso è da sempre la modalità con la quale la politica, ossia lo Stato che essa governa, utilizza per spendere il denaro pubblico. Che pubblico proprio non è ma dei contribuenti, di persone, cioè, in carne ed ossa, che quel danaro lo hanno guadagnato sudando e lavorando quotidianamente. Definirlo “ pubblico” lo rende impersonale, e sottace il fatto che a tirarlo fuori dalle proprie tasche sia un enorme ed indistinta massa di persone. Ancorché sia una massa quella che lo conferisce allo Stato  non fa cadere alcun vincolo morale per chi lo utilizza, né rende meno penoso chiederlo a chi se l’è guadagnato. Se l’esempio sul come spendere i soldi fosse ben presente,  con una preventiva  specie di catechesi alla quale sottoporre ogni pubblico amministratore, prima del suo mandato elettorale, le sorti della finanza pubblica sarebbero ben diverse da quelle che sono nel Belpaese.Tuttavia così non è mai stato dalle nostre parti ove il contribuente si difende dagli sprechi e dalla esosità della tassazione, che in molti casi sfiora il cinquanta percento del reddito prodotto, arrangiandosi come può con l’elusione fiscale (versamento su di un reddito artatamente ridotto) se non proprio con l’evasione fiscale: non versare alcunché del dovuto allo Stato gabelliere. Uno Stato che spendendo senza costrutto e senza limiti, è alla continua ricerca di tasse da imporre ai cittadini contribuenti. Se così non fosse, da tempo immemore, non ci sarebbero, ad esempio,  tasse  da pagare sulle pensioni che non rappresentano, per loro natura, un reddito da lavoro ma una rendita, già tassata,  proveniente dai contributi già versati dal lavoratore. Non ci sarebbe la tassa di possesso sulla proprietà di beni mobili (auto et similia) acquistati con quello che rimaneva del reddito da lavoro già tassato e così per i beni immobili (come la casa). Anche questi provenienti dai risparmi del lavoratore. Peraltro già nel momento degli acquisti di quei beni c’è da pagare una tassa di registro e, nel caso di case costruite in proprio, gli oneri di costruzione e di urbanizzazione, che sono ricompresi nel prezzo di coloro che l’acquistano da un imprenditore. Un'infinta serie di paradossi di cui pochi tengono conto nel giudicare l’operato del governo secondo l’aurea massima, tutta italiota, che ogni ingiustizia ci offende se non ci procura alcun tornaconto. E per tornaconto si intende un qualsivoglia servizio gratuito, un'agevolazione, una pensione, un reddito di cittadinanza o di inclusione e così via dicendo. Ancor di meno sono quelli che hanno precisa consapevolezza oppure percezione del fatto che nessun pasto è mai gratuito, ossia che anche quando il servizio statale è gratuito, ma erogato da aziende statali che accumulano perdite (ed annessi disservizi) queste vengono spalmate sulla gran massa dei contribuenti in minime aliquote che, riguardanti milioni di persone, sono molto piccole e come tali ritenute invisibili oppure insignificanti. Ma e’ la somma che fa il totale!! Un complesso di cose che ingigantisce la spesa statale e l’esigenza di raccattare denari, che i politici nascondono dietro parole eufoniche e dense di moralismo, come giustizia sociale, solidarietà, lotta alla povertà, redistribuzione della (altrui) ricchezza. Ad aiutare tali operazioni c’è la sollecitazione verso quella parte non trascurabile del consesso sociale che coltiva sentimenti di ostilità verso coloro che si affermano, che scalano i livelli sociali, che godono dei frutti dei loro talenti e delle opportunità che la società offre ai meritevoli ed ai capaci. Un substrato umano che vive il disagio derivante da condizioni di precariato sociale che, anche se dipendente dai propri limiti e dalle insufficienze personali, si tende ad attribuire a fattori generali, ad ingiustizie sociali, al destino cinico e baro. Un sentimento di ostilità verso chiunque abbia raggiunto i propri scopi e come tale da sottoporre al massimo del contributo verso la collettività. In sintesi, l’ammirazione per i meriti soggiace alla voglia di rivincita umana che reclama l’uguaglianza degli esiti della vita, avendo già sprecato quella delle proprie opportunità. Se a questi  aggiungiamo il vasto stuolo dei clienti e dei petenti, il comun denominatore del rancore sociale diventa fattore maggioritario. Senza tutti questi  epifenomeni non potrebbe mai instaurarsi con lo Stato di Pantalone che depaupera risorse e che perseguita  la ricchezza pensando, in tal modo, di poter fare la guerra alla povertà.

Pin It

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

Per il ciclo “I Lunedì della Cultura”, promosso dall’associazione “Amici di Enrico Pea”, il 17 Novembre, alle ore…

La sezione Viareggio di ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia)  comunica che sabato 15 novembre…

Spazio disponibilie

"La violenza sulle donne è sempre da condannare in tutti i suoi aspetti come del resto tutta la…

Sapere come intervenire in un'emergenza pediatrica è una competenza che tutti dovrebbero avere: genitori, nonni, insegnanti…

Spazio disponibilie

Fa tappa a Santa Maria a Colle la mostra 'Clero, guerra, resistenze in provincia di Lucca', realizzata dalla Provincia e…

Il presidente della Provincia di Lucca Marcello Pierucci esprime profondo cordoglio alla famiglia di Leonardo Andreucci per la…

EDILIA, la settimana sull’edilizia sostenibile, continua il suo percorso affrontando i temi più caldi e incerti del comparto…

Alla presenza dell'artista cubana Helena Bacardi e di Roberta Semeraro, curatrice della mostra "The idea of sculpture.

Spazio disponibilie

Il Teatro del Giglio si unisce con viva gioia all’Amministratore Unico Giorgio Angelo Lazzarini per la nascita del nipotino Giovanni,…

Il Comune di Viareggio rende noto che, con Determina Dirigenziale n. 2652 del 10 novembre 2025, è stato…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Duetto - 160
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie