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Scritto da massimiliano massimi
Rubriche
20 Febbraio 2023

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Il Manifesto città 30  è  un accordo tra istituzioni, associazioni delle vittime della strada e lega ambiente per raggiungere l’obiettivo di mortalità zero, prefissato per il 2050 dall’ONU a livello internazionale e dall’UE a livello europeo, che serve anche in Italia ed alcuni comuni importanti stanno già attuando anche approfittando del PNSS 2030. Quest’ultimo è dotato di fondi adeguati e vincolanti per la realizzazione di interventi di gestione e controllo della velocità, che adotteranno tecniche consolidate come il traffic calming e l’implementazione di zone 30 e isole ambientali. L’obiettivo è quello di ridisegnare le città, con la progettazione di spazi pubblici e ambienti urbani sicuri con elevati standard di sicurezza e favorirne al massimo l’accessibilità e la fruizione da parte di tutti gli utenti. Dalla lettura delle più recenti statistiche è emerso che il 73,3 per cento dei sinistri stradali avvengono sulle strade urbane, ed una delle tre principali cause di incidenti in Italia è proprio la violazione dei limiti massimi di velocità. Da qui la necessità di nuove politiche più efficaci per contrastare soprattutto il fenomeno mortale, quindi bisogna creare una rete che sia in grado dii cambiare non solo la forma mentis di tutti gli utenti della strada, ma anche la viabilità e la segnaletica cittadina, lo stile di guida e di vita dei conducenti dei mezzi di locomozione (pedoni, ciclisti, automobilisti e motociclisti), avviando una straordinaria campagna di incentivazione del trasporto pubblico urbano che decongestioni il traffico rendendo le strade più libere e  più respirabile l’aria con meno smog. Bisogna quindi guardare al futuro e creare una alleanza tra istituzioni nazionali, regionali e comunali, organizzazioni di mobilità attiva e sostenibile ed associazioni delle vittime della strada per ridurre i danni e raggiungere il primario obiettivo della mortalità zero. Si deve attuare una generalizzazione del limite massimo di velocità di 30 km orari nell’ambito urbano promuovendolo sulle strade di quartiere, implementando quello dei 50 km orari sulle strade urbane di scorrimento, creando nuove piste ciclabili ed ampliando le misure di sicurezza e di luminosità degli attraversamenti pedonali e degli ostacoli fissi. A tutto ciò si aggiunga una nuova legge per l’assistenza delle vittime della strada che potrà avvalersi dei fondi di circa 2.000 milioni di euro che ogni anno vengono versati con il contributo sanitario della RCA auto e che lo Stato trasferisce alle Regioni.    

 

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