È questa la cifra prevista nella nuova "Strategia per l'uguaglianza LGBTIQ 2026–2030" della Commissione Europea. Un testo presentato con il linguaggio dei diritti, ma che è in realtà un programma ideologico capace di toccare scuola, sanità, media e cultura.
Il loro obiettivo è di inserire l'ideologia gender in tutte le politiche pubbliche, raddoppiare i fondi destinati all'Agenda Lgbt e allargare la definizione di "crimine d'odio", con la conseguenza che chi difende la famiglia, la vita e le verità elementari sull'uomo possa essere messo a tacere.
Lo abbiamo già visto in Italia con il DDL Zan, bloccato soltanto grazie alla mobilitazione popolare.
Ora la spinta arriva da Bruxelles, con strumenti più forti e margini di dissenso più stretti...
Ecco perché, prima che l'attacco arrivi dall'Europa, dobbiamo assicurare che l'Italia sia solidamente difesa da una normativa seria: il disegno di legge sul consenso informato dei genitori a scuola, attualmente in discussione alla Camera, deve essere esteso anche ai progetti che riguardano l'educazione "affettiva", non solo l'educazione "sessuale".
Inoltre, ci deve essere un chiaro divieto di progetti e attività "gender".
Abbiamo pochissimo tempo, aldo...
Senza queste modifiche, la legge nazionale rischia di essere un guscio vuoto: basterà cambiare nome ai progetti per escludere i genitori e indottrinare i nostri figli...