"Un'occasione unica per i cittadini che da protagonisti potranno accrescere le proprie conoscenze sui segreti del cuore per migliorare la qualità della vita e accrescere la sopravvivenza – spiega il professor Bovenzi - ben oltre le conoscenze frammentate catturate sul web tramite motori di ricerca e social media, come "dottor Google" o ChatGPT, con cui tanti sono abituati a confrontarsi per avere informazioni e approfondire le tematiche della salute del cuore, compresa l'affannosa ricerca di cure miracolose. Sono felicissimo di essere partecipe e protagonista della crescita culturale che oggi riviviamo in CardioLucca. Saremo onorati di poter spiegare "a tu per tu" ai cittadini l'importanza della prevenzione e raccontare i miglioramenti che ci hanno permesso di modificare la storia naturale della loro vita".
Negli ultimi venti anni, la Cardiologia di Lucca è divenuta una grande realtà aziendale, un indiscusso patrimonio culturale di rara fruibilità al servizio dei cittadini della Piana e della Valle proponendo un modello organizzativo apprezzato in termini di risultati clinici, economici e gestionali. E i numeri lo certificano. L'Istituto superiore di Sanità riconosce nelle malattie cardiovascolari la prima causa di morte in Italia, in Toscana la stima è di circa 14.000 morti cardiovascolari per anno, in particolare per infarto miocardico e ictus cerebrale con un costo per il sistema sanitario regionale di oltre 3 miliardi di euro, pari a circa un terzo del costo complessivo.
"La nostra realtà non è solo quella di un reparto – aggiunge Bovenzi – ma la storia della vita di tanti cuori salvati con impegno dai cardiologi lucchesi. Numeri che raccontano il lavoro in termini di vite salvate nell'infarto e nello scompenso cardiaco che sono stimate in circa 50 persone per anno. Sono numeri che portano in primo piano anche il nostro ruolo sociale. Al San Luca ricoveriamo e prontamente assistiamo nella Unità Coronarica della Cardiologia del San Luca una sindrome coronarica acuta ogni 15 ore, alcuni trasferiti dalla Valle e assistiti grazie ad un efficiente sistema di rete. I cittadini della Piana e della Valle percepiscono il proprio cuore protetto da una moderna Cardiologia, soprattutto amica". Le sfide però non mancano. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, – conclude Bovenzi – perché nei prossimi dieci anni circa il 10% della popolazione regionale soffrirà per un evento cardiovascolare (infarto o ictus). La nostra risposta a queste inquietanti percentuali è nei dati più recenti di monitoraggio dell'Agenzia Regionale di Sanità Toscana sugli indicatori di esito che mostrano a Lucca una progressiva e costante riduzione della mortalità per infarto inferiore al 4% che ha permesso di modificare in misura importante la sopravvivenza di tanti. È noto che se non trattato l'infarto è gravato da un'elevata mortalità e purtroppo circa l'80% dei decessi è prevedibile per il carico associato di fattori di rischio non controllati".