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Domenica 16 Novembre 2025
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Scritto da chiara grassini
Cultura
03 Febbraio 2023

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La mostra "Storie di carrozze e di carnevali" inaugura il primo degli eventi di Lim, acronimo di "Lucca in maschera". L'esposizione, voluta dal comune in collaborazione con l'associazione "Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana", racconta la storia del Carnevale a Lucca attraverso cinque pannelli esplicativi accompagnati da foto d'epoca, a partire dalla Repubblica di Lucca fino a tutto il 1700.

Erano presenti il sindaco di Lucca Mario Pardini, gli assessori Remo Santini, Paola Granucci, Mia Pisano, Moreno Bruni insieme a Roberta Martinelli e Monica Guarraccini che ha curato la parte storica. L'amministrazione ha espresso parole di soddisfazione - primo cittadino compreso - perché l'evento è simbolo di rilancio per l'intero centro storico. Si tratta, in sintesi, di un investimento che potrebbe diventare un appuntamento fisso per far riemergere la tradizione sia a livello locale che turistico.

Il Carnevale ha origini antichissime e risale al periodo del Medioevo. La parola stessa, difatti, deriva dal latino carnem-levamen (o levare) che letteralmente significa "togliere la carne" oppure da carnem vale ( vale corrisponde al saluto latino con cui ci si congedava) o addirittura - terza ipotesi - da carrus navalis, ossia una specie di carro su due ruote.

Nella Lucca settecentesca, durante i giorni di festa, le famiglie più importanti della città aprivano i loro palazzi a tutti, a prescindere dal ceto sociale di appartenenza, ma a una sola condizione: l'obbligo di indossare una maschera. Tipiche del Carnevale lucchese sono state le cosiddette camerate d'unione, riunioni organizzate dalla nobiltà dove si giocava a carte, si conversava e si tenevano rinfreschi. Di particolare rilievo era il corso delle carrozze in piazza San Michele, come testimonia un dipinto del pittore lucchese Lorenzo Moni che ritrae il momento della festa, per l'appunto. Il corteo era composto da nobili in maschera che faceva il giro della città mentre a palazzo Pretorio venivano messi in scena spettacoli teatrali. Dal quadro del Moni emerge, dunque, un clima di vivacità mettendo in risalto maschere che avanzano sui trampoli, che ballano, che si azzuffano, che amoreggiano ed anche cani che giocano. In primo piano, al centro dell'opera si notano le figure caratteristiche della commedia dell'arte: tra esse spiccano quella di Arlecchino, Pulcinella e il dottor Balanzone.

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