Un’occasione unica per rivivere una stagione cruciale della storia e dell’arte italiana, il Risorgimento, vista dagli occhi di un attore ed artista toscano, Luigi Norfini. Saranno trenta le tavole curate e riallestite del pittore al Museo Nazionale di Villa Guinigi che, nella mattinata di venerdì 19 dicembre, sono state presentate in anteprima in vista dell’imminente inaugurazione.
Alla conferenza stampa, tenutasi alle ore 11 di questa mattina, Luisa Berretti, direttrice e curatrice della mostra dal titolo “Il pittore del Re. Luigi Norfini nell’Italia del Risorgimento”, assieme ad Emanuele Pellegrini ed Ettore Spalletti, ha fatto una presentazione ‘a tutto tondo’ del perché di questa interessante esposizione. “Quest’anno si celebra il bicentenario del pittore Luigi Norfini – ha affermato la direttrice - che nacque il 1^ giugno del 1825 a Pescia e morì a Lucca nel 1909. È una mostra ambiziosa perché abbiamo ricevuto dei prestiti molto importanti, due battaglie, tra le più imponenti, della prima e della seconda Guerra d’Indipendenza Italiana, una dal Museo Nazionale del Risorgimento di Torino e l’altra dal Museo Nazionale del Risorgimento di Milano. In questa mostra viene fuori, in gran parte inedita, una produzione sostanziale dell’artista, assieme a ritratti e vari quadri di genere”. Questa mostra è il primo di una serie di importanti soggetti del nuovo Istituto dei Musei Nazionali di Lucca, nato ormai da un anno. Ancora nel pieno di un’attuazione della riforma del Ministero della Cultura, questo ha comportato un elemento di complicazione per il raggiungimento dell’obiettivo, ma nonostante ciò l’apertura avverrà proprio questo pomeriggio. Dislocata in più sedi, la mostra si terrà principalmente nella Casermetta del Museo Nazionale di Villa Guinigi, con l’esposizione di trenta opere dell’artista. Inoltre, al secondo piano di Palazzo Mansi, il percorso presenta un’esposizione temporanea per i dipinti di Norfini e degli allievi, ed è presente, anche al Museo Civico di Palazzo Galeotti a Pescia, una terza serie di opere restaurate ed emerse dai depositi per l’occasione. “Quest’oggi abbiamo un grande esempio - ha poi preso la parola il sindaco Mario Pardini - di come la relazione e la sinergia ci permettano, effettivamente, di realizzare cose importanti per il territorio. Per questo ci tenevo ad essere qui, in presenza, per ringraziare i collaboratori e tutti quelli che hanno lavorato a questo meraviglioso progetto”. Organizzata in sezioni tematiche, l’esposizione, oltre a mettere in luce la storia e la carriera del pittore, a partire dagli esordi, attraversa la storia italiana dall’Unità ai primi anni del Novecento, evocando i protagonisti e gli episodi che ne segnarono il cammino. La mostra si chiuderà il 26 aprile 2026. Per chiunque fosse interessato a conoscere le opere risorgimentali del pittore, sarà libero di farlo dal martedì al sabato, dalle ore 12.00 all’ultimo ingresso delle ore 18.00.



