A differenza di tutte le altre conferenze stampa, questa volta non ce la siamo sentita di porre una domanda al promoter del Lucca Summer Festival. Poi, però, a giornata inoltrata, ci è venuta in mente una cosa che avremmo potuto e dovuto domandare. All'incontro con la stampa precedente la manifestazione, questa primavera, Mimmo D'Alessandro aveva spiegato come avvertisse una sorta di impotenza e di incapacità di comprensione per l'atteggiamento dei lucchesi o, almeno, di una parte di loro, verso il Lucca Summer Festival e verso colui che lo aveva portato qui. Restammo colpiti da questa sorta di appello che sembrava nascondere e male una sofferenza intima. L'altro giorno, invece, abbiamo visto un Mimmo D'Alessandro in grande spolvero, un bel sorriso che trasmetteva ottimismo, e, infatti, proprio le sue parole hanno annunciato che stava bene e che con la città aveva un rapporto buono e, così dicendo, manifestava la sua contentezza. Ora, che cosa sia successo in questi mesi non è dato saperlo, ma è indubbio che lo spirito e l'umore del promoter napoletano siano cambiati in meglio. Ecco la domanda che avremmo dovuto fare, ma che ci è venuta in mente solamente qualche ora dopo. I numeri del sondaggio commissionato alle giovani dell'azienda incaricata di svolgere l'indagine hanno sicuramente contribuito al miglioramento dell'umore di D'Alessandro. Numeri che hanno confermato non solamente il successo della manifestazione, ma anche l'indotto che la stessa ha nei confronti delle attività commerciali e non soltanto. Il Lucca Summer Festival ha fatto conoscere la città di Lucca in giro per il mondo, ha funzionato da diffusore universale di tutto ciò che riguarda Lucca e la sua vita e la sua storia. C'è qualcuno che, a quanto pare, si diverte a smentire la bontà dei risultati forniti dal sondaggio, ma dovrebbe fornire elementi utili e non solo parole.
Al di là di tutto questo, non ci vuole la laurea per comprendere quanto il Lucca Summer Festival ha fatto per tutti, per i lucchesi e non solo, per la città, per il commercio, per riempire il vuoto di alcuni mesi che, fino 25 anni fa, erano desolatamente privi di turisti. Paradossalmente Lucca è diventata il centro del mondo e i Comics sono il compagno di strada. Dicono che si rovinano gli spalti. Ma dove? Non si è mai visto un manto erboso impossibile da recuperare, non è un monumento o qualcosa di simile.
Dispiace che Lucca non riconosca a Mimmo D'Alessandro quello che ha fatto. Certo, l'altra mattina ha fatto capire che un contributo economico superiore da parte dell'amministrazione comunale sarebbe gradito. Mario Pardini non ha detto né sì né no, è rimasto interdetto. Invitiamo l'assessore Bruni a frugarsi le tasche e vedere se c'è una possibilità.



