"E' come se mio nonno arrivasse ancora una volta in Italia. Perché Pietrasanta è Italia": con queste parole Laura Sartori, nipote del pittore milanese Federico Sartori, ha donato alla città due dipinti da lui realizzati con tecnica a olio che ritraggono Eugenio Barsanti "professore", durante una lezione tenuta presumibilmente a Volterra o Firenze. Ed è proprio nel museo dedicato all'illustre pietrasantino, inventore del primo prototipo di motore a scoppio, che le due opere sono state accolte e collocate, alla presenza del sindaco Alberto Stefano Giovannetti e della direttrice del Museo dei Bozzetti, Chiara Celli: "Siamo grati a Laura – le parole del primo cittadino – per aver deciso di offrire alla nostra comunità un lascito così prezioso del nonno. Ancora più significativo perché risale a un periodo, gli anni Venti del Novecento, in cui il ricordo di Padre Barsanti stava lentamente scemando: è una bellissima testimonianza che va ad arricchire le sale di Palazzo Panichi che già raccolgono cimeli, documenti e prototipi appartenuti al nostro celebre concittadino".
"Dopo aver trascorso gran parte della sua vita in Argentina, dove divenne anche insegnante all'Accademia Nazionale di Belle Arti di Buenos Aires – racconta Laura Sartori – mio nonno tornò in Italia e scelse di vivere in Toscana. Prima di trasferirsi a Viareggio, però, aprì uno studio proprio qui a Pietrasanta, come testimoniano alcuni quotidiani dell'epoca che sono riuscita a recuperare. Ho voluto quindi che fosse il Comune di Pietrasanta, la prima istituzione pubblica italiana ad accogliere qualcosa di Sartori: è una tappa importante, per lui e anche per me che non l'ho conosciuto, ma sto studiando il suo vissuto da trent'anni".
Fu a Volterra, dove insegnò matematica e fisica al Collegio San Michele, che Barsanti iniziò a fare i primi esperimenti: la frequenza delle esplosioni udite all'esterno arrivò anche a far circolare voci che si stesse lavorando a qualcosa di particolare in campo bellico.



