Cultura
Il 22 dicembre è il Puccini Day: musica e offerte per i biglietti del festival 2026 in occasione del " compleanno" del compositore toscano
Nel giorno che festeggia la nascita del compositore toscano – era il 22 dicembre 1858 – il Festival Puccini gli dedica una giornata speciale che unisce alla musica e allo stare insieme piacer, un invito concreto a tornare, la prossima estate, nei luoghi più amati dal Maestro

Luigi Norfini, il pittore del re: lo ha presentato Luisa Berretti
Un’occasione unica per rivivere una stagione cruciale della storia e dell’arte italiana, il Risorgimento, vista dagli occhi di un attore ed artista toscano, Luigi Norfini. Saranno trenta le…

Al Teatro Comunale di Pietrasanta arriva “Rudolph, operazione Natale”
La Fondazione Versiliana porta in scena uno speciale appuntamento teatrale dedicato ai bimbi e alle famiglie in occasione delle festività

Per Pianostrada il concerto di Natale con la Scuola di Musica Sinfonia
Giovedì 18 dicembre alle 18 con "Un Coro Molto Bello & Piccoli Ensemble" la bella musica a Mandorla

Il 'biondino' del Caffè di via Fillungo: quarta giornata di studi 'Alfredo Caselli'
Alfredo Caselli era l’ultimo erede di una dinastia che possedeva lo storico omonimo Caffè in via Fillungo, nato nel 1846. In origine si chiamava Antico Caffè Caselli e…

Lancio di una nuova mostra alla Fondazione Ragghianti:_Emilio Malerba (1878-1926). Dagli esordi al Novecento Italiano
A cent’anni dalla morte del pittore e a quasi un secolo dall’ultima mostra monografica a lui dedicata, la Fondazione Ragghianti presenta milio Malerba (1878-1926) - Dagli esordi al Novecento Italiano

Il babbo di Pinocchio svelato ai più
Assolutamente tempestiva la pubblicazione dell’ultimo lavoro di un valente storico lucchese, Roberto Pizzi, che con Carlo Lorenzini. Il “padre” di Pinocchio

'Verso Turandot', il primo appuntamento con Emiliano Sarti al teatro San Girolamo
Prende il via giovedì 18 dicembre (ore 18, Teatro San Girolamo), con la conferenza di Emiliano Sarti dal titolo “Un viaggio nella fiaba di Turandot prima di Puccini”,…

Restaurate 19 foto inedite di Giacomo Puccini provenienti dell'archivio di Luigi De Servi
Sarà presentato venerdì 12 dicembre alle ore 17.00 nell'Auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in piazza San Martino a Lucca, il restauro dei preziosi materiali fotografici inediti riguardanti Giacomo Puccini provenienti…

Teatro Comunale di Pietrasanta, al via la stagione di prosa 2025/2026: debutto sold-out con “Il medico dei pazzi”
Pietrasanta si prepara ad accendere i riflettori sulla Stagione teatrale 2025/2026 del Teatro Comunale “Cesare Galeotti”, cartellone confezionato, promosso e realizzato dalla Fondazione Versiliana con la direzione artistica di Marco Marchesi insieme a Fondazione Toscana Spettacolo…

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Anna Maria Fabriani - Storia della pittrice nascosta, a cura di Sabina Ambrogi. Arriva a Lucca la mostra dell'artista, centenaria, allieva di Carlo Socrate e interprete "nascosta" della tradizione pittorica del Novecento.
L'esposizione, che raccoglie oltre 70 opere pittoriche, sarà aperta al pubblico al Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca (in p.za San Martino, n°7) a ingresso libero, dal 10 novembre all'1 dicembre 2024 (dal martedì alla domenica con orario 15-19), grazie alla Fondazione Banca del Monte di Lucca e alla Fondazione Lucca Sviluppo, in collaborazione con il Comune di Lucca.
Sarà un'occasione per compiere un viaggio nell'arte italiana a partire dagli anni '40: nell'eleganza della ricchissima produzione dell'artista si coglie la formazione all'Accademia delle Belle Arti sotto la guida di Carlo Socrate, tra i massimi esponenti della Scuola Romana, ma si coglie soprattutto la visione di un periodo storico-sociale, quello della patriarcale Italia del Secondo dopoguerra, in cui Fabriani, come forse molte donne dell'epoca, ha coltivato tra le mura domestiche il proprio talento artistico quasi autocensurandosi, senza mai pensare di "essere all'altezza" di rivelarsi al mondo.
È, quindi, la prima volta che viene esposta una selezione del lavoro di Anna Maria Fabriani. Ed è una prima volta resa ancora più preziosa ed emozionante dalla sua età, 100 anni, compiuti alla fine dello scorso giugno.
"La retrospettiva evidenzia il culto del 'lavoro dell'artista' che è forse uno dei tratti più forti che saldano la sua opera al periodo della Scuola Romana, alla frequentazione dell'atelier di Villa Strohl-Fern e al maestro Socrate - scrive la nipote Giulia Ambrogi - Un'attitudine nei confronti dell'arte che per Fabriani è stata ambizione di crescere all'interno di esercizi pittorici quotidiani, in una ricerca continua che, non avendo mai avuto l'obiettivo di tradursi in visione pubblica, finisce con il coincidere con la vita stessa. Non si è mai confrontata con il mercato ma neppure ne è stata mai condizionata".
La produzione artistica di Fabriani si divide in due fasi, che si riflettono nell'organizzazione delle due sezioni della mostra. "La prima inizia verso la fine degli anni '40 e si interrompe negli anni '70. La seconda risale al 1997, subito dopo la morte del marito Silvano Ambrogi, e dura fino al 2018 – scrive ancora Giulia Ambrogi -. Interruzione di un'avidità e di un ragionamento artistico capace, tuttavia, di ripartire arricchito da nuove visioni contemporanee. Spesso nelle sue opere risalta un punto di vista cinematografico con delle prospettive fedeli alle ottiche della macchina da presa. In queste armonie, la sua attenzione alla luce diventa poesia visiva, un linguaggio artistico che trasforma ogni tela in una scena di cinema di straordinaria bellezza".
Una prima sezione è composta dalla selezione di alcune opere eseguite sotto la guida diretta e consiglio di Carlo Socrate a Villa Strohl-Fern; una seconda sezione offre una selezione di nature morte e alcuni ritratti, tra cui la figlia Sabina, che ha curato la mostra e ne è simbolo. Questa seconda parte, che è anche la più ricca, è annunciata dal ritratto al marito Silvano iniziato nel 1960, lasciato incompiuto, e terminato nel 1997, dopo pochi mesi dalla sua morte. L'artista ha ripreso a dipingere da questo momento in poi, all'età di settant'anni, producendo oltre un centinaio di opere.
Questa mostra entra nel dibattito attuale sulle pittrici e la loro scarsa visibilità. L'effetto di difficoltà oggettive dell'accesso delle donne alla complessa filiera del mercato dell'arte, sistema che talvolta si è dimostrato tirannico e patriarcale, soprattutto in alcuni momenti storici. Ciò è stato accresciuto anche dalla conciliazione con la famiglia che per chi fa il mestiere dell'arte è ancora più spiccato, fino ad essere a volte anche una ragione di rinuncia al proprio talento. Si determina una sorta di lunga infinita censura, che spesso diventa autocensura, che dura da sempre, antica quanto l'umanità. Proprio per queste ragioni, molto spesso, le pittrici, nei secoli passati, hanno operato quasi esclusivamente nello spazio domestico, raffigurando soggetti di uso e fruizione quotidiana che diventano allora dispositivi di libertà.
Anna Maria Fabriani è nata a Roma il 28 Giugno del 1924. Oggi ha cento anni. Figlia di un designer industriale, Raffaele Fabriani, morto giovanissimo dopo una nuotata nel Tevere, e di Maria Magris, casalinga e parte di una grande famiglia di illustratori, pittori e architetti, ha vissuto sempre in un mondo di artisti.
Nel primo dopoguerra è impiegata presso il Ministero degli Esteri, a Palazzo Chigi, pagandosi così gli studi sospesi durante il conflitto mondiale, presso l'Accademia di Via Ripetta a Roma. Qui incontra ed è da subito allieva di Carlo Socrate, che la prenderà poi anche nell'atelier di Villa Strohl- Fern, luogo ormai mitico della Scuola Romana.
Dipinge in modo costante e sistematico.
Conosce alla fine degli anni '50 Silvano Ambrogi con il quale si sposa nel 1960. Non avendo più suo padre, è lo stesso Carlo Socrate che l'accompagna all'altare. Resterà legatissima da stima e amicizia al maestro fino alla sua morte. Ambrogi è un intellettuale, scrittore e drammaturgo venuto a Roma dalla provincia di Pisa, lanciato da Luciano Bianciardi, con il quale pubblica per Feltrinelli il suo primo romanzo "Le Svedesi". Diventerà poi noto con una satira sulla burocrazia "I Burosauri" (1963) messa in scena dal Piccolo di Milano e tradotta in molte lingue. Continuerà a pubblicare romanzi, una
feconda attività per il teatro, il cinema, la tv, la radio e la carta stampata (Il Paese Sera, il Giorno e il Corriere della Sera).
Da sposata, Fabriani continua a dipingere e disegnare, ma si affievoliscono sempre di più la vena e l'ambizione artistica, fino a un' interruzione quasi definitiva intorno agli anni'70. Inizia da allora una lunghissima stagione di insegnamento del disegno e della storia dell'arte nelle scuole medie pubbliche della capitale. Si dedica inoltre alla cura della famiglia e delle figlie, Cecilia e Sabina, continuando a frequentare un vivace contesto di artisti, attori e scrittori facilitato anche dall'attività del marito.
Dopo pochi mesi dalla perdita del marito, il 2 luglio 1996, Anna Maria Fabriani recupera dalla cantina il ritratto che gli aveva fatto da giovane - intorno al 1960 - rimasto incompiuto. Lo completa. Non ha mai più smesso di dipingere, di ricercare, sperimentare, riprendendo le fila di un discorso interrotto più o meno coincidente anche con la morte del suo maestro avvenuta nel 1967.
Da allora in poi ha prodotto oltre un centinaio di opere, finché l'età avanzata non glielo ha impedito. Non ha mai concepito l'idea di lavorare senza una posizione eretta di fronte al cavalletto e una totale lucidità dello sguardo in armonia con il corretto uso della luce.
Anche in questa mostra sono aperti i laboratori di Artebambini in calendario nei giorni di venerdì 15 novembre (per bambini da 4 a 10 anni), mercoledì 20 novembre (per i bambini più piccoli, da 0 a 3 anni), sabato 23 novembre (per bambini da 4 a 10 anni) e domenica 1 dicembre (bambini da 5 a 10 anni). Per informazioni sulla visita giocata e narrata dedicata a bambine e bambini da 0 ai 10 anni, contattare
Anna Maria Fabriani - Storia della pittrice nascosta
a cura di Sabina Ambrogi
10 novembre – 1 dicembre 2024
Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 15 alle 19
Ingresso libero
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100 anni fa, il 26 ottobre 1924 pochi giorni prima di partire per Bruxelles Giacomo Puccini si recò un’ultima volta a Celle. Abbiamo appreso che il maestro avrebbe voluto rimandare la visita alla primavera successiva quando sarebbe potuto tornare guarito dal male che sperava di sconfiggere, poi forse un triste presagio lo convinse a salutare gli amici, i compaesani prima della partenza. Per l’occasione l’Associazione Lucchesi nel Mondo e il Comune di Pescaglia hanno tenuto un evento commemorativo in collaborazione con la banda e la Misericordia di Borgo a Mozzano.
Al suono della banda accanto alla casa degli avi di Puccini, è stata apposta una corona d’alloro alla lapide commemorativa. Sono seguiti i discorsi istituzionali di Ilaria Del Bianco, presidente dell’associazione Lucchesi nel Mondo e del sindaco di Pescaglia, Andrea Bonfanti. Successivamente è stata inaugurata la nuova sala del centenario realizzata dall’associazione Lucchesi nel Mondo, grazie al sostegno del Comitato nazionale per le Celebrazioni Pucciniane, del Service delle Consorti del Rotary club Lucca, annata 2023/2024, con parte dei fondi PNRR ottenuti dall’associazione. In seguito si è tenuto il partecipato concerto lirico presentato dalla direttrice artistica Vivien Hewitt con la soprano Celeste Nardi e il tenore Davide Piaggio, accompagnati al pianoforte da Piotr Yanchuk, con l’esecuzione di numerosi brani tratti dalle opere del Maestro.
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