Una volta era un appuntamento fisso. Anni Settanta, anni Ottanta e anche anni Novanta. Sul viale Trastevere all'incrocio con via S. Francesco a Ripa stavano quattro o cinque vetrine che immettevano in quella che, a tutti gli effetti, era tra le più famose se non la più famosa pizzicheria-panificio e, in parte, anche gastronomia di Roma: Frontoni. Dopo il quotidiano allenamento al campo delle Terme di Caracalla, era pressoché un rito fermarsi, affamati bestialmente, al bancone dietro al quale il personale, romano rigorosamente doc, serviva appena sformata quella che a Roma si chiama pizza bianca e in Toscana focaccia e schiacciata. C'era sempre una coda incredibile e la pizza bianca veniva tagliata in mezzo e farcita con tutto quel ben di dio che si intravedeva attraverso il vetro e che si poteva scegliere. Era un sogno, con le papille e anche le pupille gustative che non reggevano l'impatto con la bontà della pizza bianca spennellata ripetutamente con l'olio extra vergine di oliva. Tanta roba. Eravamo nei primi anni Ottanta.
Adesso, dove prima c'era Frontoni, c'è un altro negozio e in tutti questi anni non siamo mai riusciti a scoprire dove fosse finito quel sogno di un tempo così abbiamo pensato che, ormai, come tutte le cose, avesse abdicato e fosse scomparso. Poi, proprio qualche giorno fa, transitando in auto a Piazza San Giovanni di Dio, quartiere Monteverde Nuovo, sulla Circonvallazione Gianicolense l'occhio va a sbattere contro una insegna nemmeno tanto in evidenza. Frontoni c'è scritto. Ci prende un colpo e la mente va, ma solo per un attimo, indietro di oltre quarant'anni. Varchiamo la soglia e domandiamo se è lo stesso Frontoni dal quale correvamo ogni pomeriggio estivo. Si, è proprio quello anche se la location è lontana anni luce, si fa per dire, da quella mitica di Trastevere. Per maggiore sicurezza chiediamo se si tratta dello stesso Frontoni la cui figlia si innamorò dell'ottavo re di Roma, Paulo Roberto Falcao, uno dei giocatori più straordinari ed eleganti che si siano mai visti. E la risposta è ancora affermativa: Come No? E' mia sorella, Maria Flavia Frontoni. E suo figlio e anche di Falcao è Giuseppe Falcao. Parole di Claudio Frontoni, il titolare dell'attività che gestisce insieme alla moglie Nadia Lancioni con l'ausilio dei figli Pietro e Valentina.
La piazza bianca farcita c'è sempre su richiesta, ma non c'è più la coda di un tempo. In compenso il ristorante è pieno e si mangia molto, ma molto romano e molto, ma molto bene. Un pezzo di pizza bianca farcita con salsiccia spalmata e cicoria è favolosa. Così come la polenta che vogliamo con il sugo di semplice pomodoro. La panzanella sottile sottile e con sopra una farcitura di mozzarella e pomodori a cubetti è buonissima e anche la tagliata con patate arrosto nonostante la carne sia notoriamente migliore dalle nostre parti, è tenera come il burro e godibile al massimo. Carciofi alla giudea e alla romana meritano non un assaggio, ma un doppio assaggio tanto sono ottimi. Strepitosi anche i primi piatti, dalla carbonara a alla cacio e pepe. Il locale è di quelli tipici della cucina romana, senza sfarzo, semplici, ma piacevoli senza troppe seghe come si direbbe noi. Essenziali, pratici, puliti. Dietro di noi, appesi alla parete, due quadretti con altrettante immagini della vecchia sede di Frontoni. La riconosciamo subito, ci prende un groppo alla gola e il tempo sembra riavvolgere il nastro della nostra giovinezza.
Frontoni dal 1921 è un pezzo di storia gastronomica di una città che, di storia, a parte i monumenti millenari, non conserva granché. Il sottotitolo che accompagna il biglietto da visita è un richiamo al passato: quelli di Viale Trastevere. Ci torneremo senza ombra di dubbio ogniqualvolta capiteremo nella capitale. Anche per sentire quell'accento romano per niente sguaiato, ma tanto gradevole che ci illude che questa città sia ancora, in parte, quella che ricordavamo. E invece, purtroppo, non è vero.
Circ.ne Gianicolense 145-145/a
Tel. 0658209090



