Apre ufficialmente e stabilmente domani, domenica 21 dicembre, a Castelnuovo di Garfagnana Mirror Mirror, la nuova installazione interattiva ospitata all'interno del Palazzo di Atlante – Museo Furioso della Rocca Ariostesca a Castelnuovo di Garfagnana, un progetto che intreccia arte contemporanea, letteratura e innovazione tecnologica, ponendo al centro il tema dello sguardo, del doppio e della trasformazione.
Mirror Mirror, acquistato nella sua versione finale dal Comune di Castelnuovo di Garfagnana grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, prende forma a partire dal topos dello specchio magico, per indagare il tema del doppio esistenziale e della maschera come dispositivo narrativo e identitario. Attraverso un'esperienza immersiva e partecipativa, i visitatori diventano protagonisti attivi di un processo di trasfigurazione: il proprio riflesso si trasfigura in quello dei personaggi del poema ariostesco in un flusso continuo di immagini generate in tempo reale, grazie a un sistema di co-creazione con intelligenza artificiale. Un "cosplaying algoritmico" che trasforma il visitatore in figura narrativa, interrogando il rapporto tra identità, rappresentazione e tecnologia.
L'installazione è realizzata e pensata dal collettivo artistico Kokoschka Revival, in collaborazione con 42 LAB, studio di ricerca e sviluppo nel campo dell'intelligenza artificiale, ed è curata dalla regista e artista Ana Shametaj, direttrice artistica dell'intero percorso museale.
Mirror Mirror si inserisce in modo coerente nel disegno complessivo del Palazzo di Atlante – Museo Furioso, un progetto che reinterpreta il poema ariostesco come spazio attraversabile, sensoriale e contemporaneo.
Per scoprire e conoscere da vicino questa installazione - che oggi, nella sua versione aggiornata, racchiude ben 24 personaggi - è possibile recarsi alla Rocca Ariostesca nei seguenti giorni e orari: 21 dicembre ore 11-13; 14-18 e 18-20 (dalle 18.00 apertura straordinaria per installazione Mirror Mirror); 24 dicembre ore 15-18; 26 dicembre ore 15-18; 27 e 28 dicembre ore 11-13 e 14-18; 2 gennaio ore 15-18; 3 e 4 gennaio ore 11-13 e 14-18; 5 e 6 gennaio ore 15-18.
«Ci sono progetti culturali che non chiedono di essere semplicemente ammirati, ma abitati - spiega il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana, Andrea Tagliasacchi -. Mirror Mirror appartiene a questa categoria: non offre una visione pacificata, non rassicura, ma mette in gioco lo sguardo di chi entra, lo espone al rischio del riflesso, alla possibilità di non riconoscersi del tutto. Credo che il compito delle istituzioni, oggi, sia quello di sostenere pratiche culturali capaci di tenere aperta questa complessità, senza ridurla a intrattenimento o a ornamento. La bellezza, quando è autentica, non coincide mai con la superficie: è un campo di tensione, un luogo in cui una comunità si misura con le proprie immagini, le proprie maschere, le proprie contraddizioni. In questo senso, il lavoro che stiamo portando avanti alla Rocca Ariostesca non riguarda solo la valorizzazione di un patrimonio storico straordinario, ma una visione politica della cultura come spazio critico, come esercizio di libertà e responsabilità condivisa, come strumento attraverso cui si costruisce, si fortifica e si sviluppa l'identità di un territorio, la sua comunità, la visione che ne scaturisce: quello che sempre sta diventando la Rocca Ariostesca, quello che oggi vuole esprimere tra memoria storia e contemporaneità culturale e artistica va proprio in questa direzione».
«Mirror Mirror rappresenta un passaggio significativo all'interno di un percorso più ampio che sta ridefinendo il rapporto tra arte contemporanea, patrimonio e territori - aggiunge Francesca Velani, coordinatrice artistica della Rocca -. È un progetto che sceglie consapevolmente di lavorare sulla soglia: tra passato e presente, tra corpo e macchina, tra esperienza individuale e immaginario collettivo. La forza di questo lavoro sta nella sua capacità di attivare una relazione profonda con il pubblico, chiamato non a osservare, ma a prendere posizione, a entrare nella narrazione. È in questa dimensione partecipativa e critica che l'arte torna a essere uno strumento vivo di pensiero».
«Mirror Mirror è uno specchio mutevole, una macchina sognante che restituisce immagini continuamente cangianti. Un'opera in cui la tecnologia assume un ruolo trasfigurativo, prossimo a quello della magia - le parole della regista e artista, Ana Shametaj -. Nel mio lavoro – e in quello di Kokoschka Revival – la tecnologia non è mai solo uno strumento, ma un pensiero complesso sul mondo: un campo simbolico e percettivo che interroga l'umano nelle sue zone d'ombra di relazione con la macchina. Il Palazzo di Atlante è concepito come un'opera totale, un ambiente immersivo che avvolge lo spettatore e lo rende parte attiva della narrazione del poema, chiamandolo a confrontarsi con ciò che vede e con ciò che proietta. In questo percorso, Mirror Mirror è uno degli incanti: una soglia percettiva in cui l'intelligenza artificiale assume una funzione per alcuni quasi oracolare. Oggi l'IA è spesso dibattuta nelle sue zona d'ombra, ma è anche uno spazio in cui si riflettono pulsioni emozionali profondamente umane: la tendenza a riconoscere nelle macchine un potere di rivelazione, la speranza che possano restituirci un'immagine di noi stessi e, insieme, una proiezione di ciò che potremmo diventare. Molte reazioni del pubblico confermano questa dimensione proiettiva: lo specchio non si limita a mostrare, ma sembra vedere qualcosa dentro chi lo attraversa, restituendo immagini che appaiono intime e perturbanti. In questo scarto, in questa instabilità, Mirror Mirror interroga il rapporto tra magia e tecnologia, tra umano e non umano, trasformando lo specchio in un luogo di negoziazione in cui l'identità non è mai data, ma continuamente rimessa in gioco».
Un progetto dentro una visione più ampia. Mirror Mirror rappresenta un tassello fondamentale di ampliamento del Museo Furioso e dialoga perfettamente con il resto dello spazio museale, anche attraverso la possibilità di vivere l'esperienza della Torre: il visitatore una volta entrato nella Rocca si immerge letteralmente nel poema ariostesco, muovendosi negli ambienti e attraversando l'opera grazie a un impianto narrativo e performativo molto avvincenti. All'interno della Rocca Ariostesca, infatti, Il Palazzo di Atlante rappresenta un percorso museale multimediale e scenografico che mette in dialogo arte contemporanea e memoria del territorio. Il visitatore viene accompagnato in un "racconto immersivo" ispirato all'Orlando Furioso, tra personaggi, simboli e suggestioni del poema, insieme alle vicende di Ludovico Ariosto, governatore della Garfagnana dal 1522 al 1525 per gli Estensi. Un'esperienza che unisce letteratura, immagini, suoni e installazioni, trasformando la Rocca in un vero teatro della fantasia. Questo progetto nasce all'interno di un più ampio percorso di riqualificazione del centro storico di Castelnuovo, nella visione dell'amministrazione Tagliasacchi e grazie al sostegno di risorse comunali e di altri enti: a oggi rappresenta uno dei più significativi esempi di integrazione tra patrimonio storico, visione artistica e innovazione culturale.
Kokoschka Revival. Kokoschka Revival è un collettivo artistico che opera tra arti visive, teatro, cinema, installazioni multimediali e nuove tecnologie. Il gruppo sviluppa progetti immersivi e site-specific in cui il pubblico è chiamato a diventare parte attiva dell'opera.
La ricerca del collettivo si concentra sui temi dell'identità, della memoria, del rimosso e della trasformazione dell'immaginario contemporaneo attraverso dispositivi tecnologici e narrativi, concependo l'arte come pratica spaziale che produce pensiero critico per creare esperienze condivise ed empatiche. https://www.kokoschkarevival.com/it/



