La notizia dell'indagine che ha coinvolto dieci medici specializzandi dell'Ospedale Careggi di Firenze, accusati di aver riempito le liste d'attesa con pazienti inesistenti per evitare di lavorare, è solo l'ultimo e più clamoroso sintomo di un sistema sanitario regionale che da anni mostra gravi falle organizzative, gestionali e di controllo.
"Esprimiamo sgomento e indignazione di fronte a episodi che gettano discredito su un'intera categoria di professionisti che, nella stragrande maggioranza dei casi, svolgono il proprio lavoro con dedizione e sacrificio. Tuttavia, non possiamo più fingere che si tratti di "mele marce": il problema è strutturale e politico" dichiara Federico Gambassi, Segretario Provinciale di Firenze di Patto per il Nord. "Il caso Careggi deve essere l'occasione per guardare in faccia la realtà e cambiare radicalmente rotta."
Da anni denunciamo:
l'esasperante lunghezza delle liste d'attesa, che costringe sempre più cittadini a rivolgersi al privato, svuotando di senso il diritto costituzionale alla salute pubblica;
l'abbandono del personale sanitario, oberato da turni infiniti e procedure burocratiche inefficaci;
la mancanza di controlli interni e di sistemi informatici trasparenti che permettano di verificare chi e come gestisce le prenotazioni;
la scarsa responsabilità politica di una Regione che preferisce autocelebrarsi per l'eccellenza sanitaria, invece di affrontare le criticità quotidiane che vivono pazienti e operatori.
L'inchiesta di Firenze — che parla di quasi 300 prenotazioni "fantasma" in soli due mesi — mette in luce un modello che ha smesso di funzionare.
Non basta indignarsi: serve una riforma profonda del sistema sanitario toscano, che parta dal territorio, dalle zone più dimenticate e penalizzate da un centralismo amministrativo che concentra risorse e decisioni su Firenze.
Chiediamo:
Massima trasparenza sull'indagine in corso e sulle responsabilità interne alla struttura ospedaliera;
Un audit indipendente sulle procedure di gestione delle liste d'attesa in tutte le ASL toscane;
Il potenziamento dei controlli digitali e informatici per prevenire manipolazioni e favoritismi;
Un piano straordinario per il personale sanitario, che restituisca dignità e meritocrazia al lavoro di medici, infermieri e specializzandi.
La Toscana merita una sanità pubblica efficiente, equa e accessibile — non un sistema autoreferenziale che genera scandali, inefficienze e sfiducia.
Il "caso Careggi" è un campanello d'allarme: ignorarlo sarebbe complicità.
"Patto per il Nord Toscana continuerà a denunciare queste storture e a proporre soluzioni concrete, perché la sanità deve tornare a essere un diritto reale, non un privilegio per pochi," conclude Guido Mottini, Segretario Nazionale Toscana di Patto per il Nord.



