Quella che illustriamo in questo articolo potrebbe costituire materia per una rappresentazione teatrale: il copione di una commedia che, essendo ambientata in Campania, potrebbe tranquillamente ispirarsi ai capolavori di Eduardo Scarpetta, con una trama a metà tra il comico e il farsesco. Parimenti, si potrebbe adattarla al genere "impegnato", dal punto di vista politico e sociale, del teatro dei fratelli De Filippo oppure a quello di Raffaele Viviani.
E ancora, volendo esagerare, la si potrebbe "adattare" al Miles Gloriosus, antica commedia di Tito Maccio Plauto, in cui un soldato fanfarone mena vanto di glorie non sue. In fondo, a guardare taluni candidati presenti nelle liste di centrodestra e di centrosinistra in lizza per la corsa agli scranni del Consiglio Regionale e di qualche candidato alla presidenza della Regione Campania, si potrebbero davvero trarre spunti per tutte le tipologie teatrali!!
La prima categoria infatti è quella dei personaggi comici, e tra questi spicca il buon Roberto Fico, costretto a fare buon viso a cattivo gioco: maltrattato da Vincenzo De Luca, che gli da' dell’inetto ad ogni piè sospinto; corretto in pubblico dal suo mallevadore Gaetano Manfredi, quando all’Unione Industriale di Napoli questi fa il panegirico dello statalismo e dei monopoli pubblici rischiando di essere messo alla porta dagli imprenditori, senza la pronta correzione del Sindaco di Napoli.Sorride a denti stretti, il Vate grillino, vestendo i panni del fessacchiotto, allorquando si mette sotto braccio di Clemente Mastella e di Giggino Cesaro. Figure queste ultime demonizzate in passato dal M5S. Fa la faccia da capocomico allorché predica moralità a tutto spiano, ma si ritrova nei "cartelli" a lui collegati una dozzina di inquisiti per faccende di non poco conto e perfino una candidata palestinese che propone agli elettori slogan in vernacolo napoletano. Passiamo poi al tragico, con la lista dell’ex governatore De Luca, che si propone di andare a "Testa Alta" nonostante lo stato comatoso della sanità in Campania, il degrado ambientale e le montagne di ecoballe composte da "tal quale" d'immondizia, lasciate a marcire da dieci anni, nel mentre l'aspirante governatore Fico si propone di chiudere l’impianto di smaltimento di Acerra, senza il quale ripiomberemmo di nuovo in piena emergenza rifiuti. A questo si aggiunga che tutto Il litorale flegreo resta non balneabile, con depuratori colabrodo e sempre fermi. Tanto per elencare, fior da fiore, alcune delle questioni irrisolte nell’era politica dello "Sceriffo" a Palazzo Santa Lucia. Sul versante opposto, il centrodestra ha imbarcato transfughi del centrosinistra alcuni dei quali con non meno inquisiti (qualcuno finanche arrestato, è stato tirato via in fretta e furia dalla lista di Forza Italia). Pare che, purtroppo, non finisca così la vicenda giudiziaria. Edmondo Cirielli si batte bene e pare stia recuperando gran parte dell'abissale distacco iniziale da Fico, anche grazie al voto disgiunto che da più parti si invoca tra gli elettori moderati che non vogliono scegliere il pentastellato per le sue proposte sull'utero in affitto e sul reddito di cittadinanza regionale. Ma in tutto il centrodestra, più che il successo finale, pare interessare maggiormente la corsa a chi tra Fratelli d'Italia e Forza Italia sarà il primo partito della coalizione. Per dirla tutta, si ha come l'impressione che da queste parti si tema più di vincere che di perdere, contando i voti senza pesarli, incuranti di una misura di cautela etica e moralità politica. Specularmente, sull'altro lato della barricata non si fa mistero di poterla spuntare, semmai il timore pare quello di non poter durare in seguito. Cadere perché minati sia dall’eterogeneità dei componenti dello schieramento di Centro Sinistra , sia dalle non tanto recondite intenzioni di De Luca e delle sue truppe cammellate di fare del Consiglio Regionale un bivacco di manipoli. In soldoni: su quelle bandiere campeggia il motto: "Fico, ti abbiamo dovuto votare, ma ce la pagherai".
Infine, il novero delle donne candidate: ingaggiate per avvenenza in taluni casi, o per notorietà acquisita sui social, senza badare troppo alla natura e alla qualità di tale fama. Senza offesa per nessuno: paiono pochissime quelle con i requisiti idonei a far politica e molte invece le "shampiste ". La morale di fondo? Conteranno i voti e le percentuali acquisite per ciascuna lista ed il resto perisca miseramente. Insomma per comporre le liste al posto dell'Etica Nicomachea ci si e’ ispirati al romanzo d’appendice, che fa da combinato disposto con il manuale Cencelli. I conti si faranno dopo, allorquando ciascun "cacicco" e plenipotenziario locale porterà a Roma il risultato raccolto. Insomma, se Atene piange, Sparta non ride: sarà questo il termine di comparazione. Si farà una giunta regionale competente e decente? Il consiglio regionale sarà qualificato al meglio? Come finirà non è dato sapere. Si spera che, come nelle tragedie greche, cali sulla scena della Campania il deus ex machina ( il Dio dalla macchina ) che poneva fine nelle tragedie greche ad ogni intrallazzo e ad ogni infingimento.



