“Il nome di chi è morto per la patria è scritto sulla roccia della memoria della Repubblica e viene onorato. Tra molti anni, quando nessuno di noi sarà presente, ci sarà lo Stato e qualcuno risponderà: presente.” Con queste parole del ministro Crosetto, la consigliera comunale Barbara Canova richiama l’attenzione sul cinquantesimo anniversario della tragedia avvenuta a Querceta il 22 ottobre 1975, quando il brigadiere Mussi e gli appuntati Femiano e Lombardi persero la vita, e il maresciallo Giovambattista Crisci rimase gravemente ferito.
“Erano servitori dello Stato, uomini del commissariato di Viareggio, caduti nell’assolvimento del loro dovere — afferma Canova —. Eppure troppo spesso, e ancor più in questo cinquantenario, si ripete nella nostra città un silenzio inspiegabile.”
La consigliera si chiede perché Viareggio non li ricordi ufficialmente: “Perché nessuno commemora questi eroi? Perché nessuno pronuncia i loro nomi affinché si possa dire ‘Presente’?”
Canova ricorda che lo scorso anno, sempre su sua iniziativa, il Consiglio comunale ha osservato un minuto di silenzio in memoria dei tre agenti caduti. “Non basta che i loro nomi restino su una lapide — conclude —. È dovere delle istituzioni e dei cittadini tenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per lo Stato e per Viareggio.”