Politica
Rinnovare il sistema delle grandi coalizioni
Al capezzale del Belpaese, opera, da anni, un pessimo medico un sanitario che cura i sintomi ma ignora le cause dalle quali discendono le varie patologie delle quali è affetta la nostra nazione

Del Ghingaro “accetta” 7 milioni di euro dalla Regione per l’asse di penetrazione: dinne male poi di Giani
La giunta Del Ghingaro approverà lunedì 27 ottobre, lo schema definitivo dell’accordo di programma con la Regione Toscana per la realizzazione del primo lotto dell’asse di penetrazione verso…

Capannori, Fratelli d'Italia attacca la maggioranza: "Snobba il confronto sulle proposte che arrivano dai cittadini"
In una nota, Fratelli d'Italia Capannori esprime la sua delusione su come la giunta comunale tratti le interrogazioni presentate in Consiglio, soprattutto se nate da segnalazioni dirette dei…

Nuova giunta di Viareggio, Baldini: "Che fa adesso Pasquini con Confcommercio, che litiga da anni con Del Ghingaro?"
“La maschera ormai è calata, Del Ghingaro ha scelto di andare avanti comunque malgrado la sua maggioranza non esista più e sia ben al di sotto di quel…

Il tranquillo e paziente popolo dei Comics
È mite il popolo di Lucca Comics & Games ... Paziente, tranquillo, non aggressivo... Subisce, senza fiatare, i ritocchi, sempre verso l'alto, del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti per l'ingresso agli stand e alle mostre, il taglieggiamento rapace di esosi gestori di B&B, i prezzi da rapina di bar, ristoranti e banchetti ambulanti di bibite e panini

Viareggio, Santini (ex Lega) boccia i tre nuovi assessori: “Bravissime persone, ma la politica lasciamola ai politici”
“Nessun politico, ma solo bravissime ed onorabilissime persone entrano nella giunta Del Ghingaro Ter, dopo il terremoto che ha dimostrato come il sindaco non abbia più una maggioranza…

Viareggio, Del Ghingaro nomina tre nuovi assessori: uno di loro è l'ex presidente di Confcommercio Rodolfo Pasquini
Nominati oggi i nuovi assessori della Giunta: il sindaco Giorgio Del Ghingaro ha firmato questa mattina i decreti che assegnano incarichi e rispettive deleghe. Non solo nuovi ingressi…

Crisi RSA nella piana di Lucca: ultimatum ai comuni e Appello all'ASL Toscana Nord Ovest
Il Comitato RSA Futuro e Speranza, non può più tollerare l'immobilismo politico che mette a rischio l'assistenza. La situazione è drammatica: 46 anziani in lista d'attesa a fronte…

Salicchi, Buchignani risponde all’opposizione: “I cittadini vogliono la nuova rotatoria, parlate a vanvera”
Se i fallimenti si giudicassero con le modifiche, gli adeguamenti e i cambi di destinazione dei progetti in corsa, l'amministrazione Tambellini - da cui proviene l'opposizione…

Cantiere di via Salicchi, il centrosinistra attacca: “Progetto diverso, fallimento di Buchignani e Pardini”
Variante dell'ottovolante, certificato il fallimento di Buchignani-Pardini: il grande progetto, annunciato a inizio mandato e dalla gestazione lunghissima, si è dimostrato un flop. Le modifiche effettuate certificano il…

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Sono cinque giovani donne, nessuna delle quali iscritta ad un partito, le promotrici del primo comitato in provincia di Lucca a sostegno della candidatura di Eugenio Giani a presidente della regione Toscana. Il forum, che al momento è solamente tinto di rosa, è nato su iniziativa di Rosaria Sommariva, Veronica Ferretti, Federica Miranda, Antonietta Cavallaro e Stefania Fialdini ed ha base in Versilia. Il nome del comitato è “Toscana: Cuore Creativo” e si propone di lavorare all’elaborazione di proposte e suggerimenti per il futuro della nostra regione, attraverso incontri e confronti con le diverse realtà presenti sul territorio.
“Il comitato – dichiarano le promotrici – vuole valorizzare la Toscana dell’arte, della cultura, dell’ingegno e della manualità. Aiutare prima di tutto i giovani a conoscere e sviluppare la creatività mettendo a disposizione risorse e opportunità dedicate nelle scuole, l’organizzazione di concorsi e di premi. C’è bisogno di far scoprire sempre più le nostre radici, la bellezza della nostra terra, le grandi opere dell’arte, dell’ingegno e dell’architettura di cui sono ricche le nostre città e i nostri piccoli borghi. Da lì lo sviluppo sempre di più del “made in Toscana” dare ai giovani la possibilità di sfogare la fantasia, oggi troppo spesso soffocata dall’eccesso di tecnologia che finisce per omologarci. Serve invece far crescere individui unici capaci di esportare la Toscana nel mondo”.
“Trasformare poi la creatività – proseguono – in opportunità di sviluppo economico per la nostra regione: industria, artigianato, agricoltura, turismo, servizi, arte, prodotti dell’eno-gastronomia, etc. tutto ciò che fa grande la nostra regione sotto l’unico denominatore del “made in Toscana”.
“L’attenzione allo sviluppo della creatività – spiegano – passa anche attraverso una crescita consapevole fatta di rispetto per se stessi e per gli altri, la Toscana deve essere anche questo, deve essere gentilezza, un modo di fare riconoscibile. Le buone pratiche dovranno essere applicate alla salute e all’ambiente che ci circonda perché lo sviluppo sia armonico con la natura ed il paesaggio. La Toscana – concludono le cinque sostenitrici – come marchio di garanzia e di qualità a qualsiasi cosa lo si applichi, perché ogni cosa che porta quel nome deve essere un simbolo di eccellenza da esportare in tutto il mondo. Lavoreremo per questo e perché Eugenio Giani, uomo che conosce bene la Toscana e la ama profondamente, è la persona giusta per essere il futuro presidente della nostra regione”.
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Il Comitato Provinciale Anpi inoltra, di seguito, il comunicato discusso ed approvato dall'ANPI Nazionale ad Acqui Terme.
"La questione dei confini Orientali - spiega il presidente Filippo Antonini - è un tema annoso e complesso, che va analizzato senza pregiudizi storici e strumentalizzazioni politiche e - soprattutto - inserito in un contesto di fascistizzazione di quelle terre, durante il ventennio, ed in particolare a seguito di una guerra di invasione da parte dell'esercito nazi-fascista e di atrocità perpetrate nei confronti del popolo jugoslavo".
"O.d.G.
Presidenza e Segreteria Nazionale
Il dramma delle foibe va condannato con la massima decisione senza alcun tentennamento. Ma è un gravissimo errore considerarlo al di fuori del contesto in cui è avvenuto: il cosiddetto fascismo di frontiera nelle terre giuliane in termini di violenza snazionalizzatrice nei confronti degli sloveni e dei croati: italianizzazione dei toponimi, dei cognomi, proibizione di parlare sloveno in luogo pubblico, deportazione nei campi di internamento e stato di polizia.
A tale snazionalizzazione feroce, forzata e costante, durata decenni, ha corrisposto in quello specifico periodo storico una reazione violenta.
Le foibe furono il frutto drammatico e sanguinoso di queste circostanze e portarono alla scomparsa di migliaia di persone. Tale terribile tragedia, come peraltro tutti i drammi avvenuti in tanti luoghi d'Europa durante la guerra scatenata dal Terzo Reich e sostenuta dal fascismo italiano, non può essere ignorata ma nello stesso modo il paragone con I'Olocausto, a causa del quale furono eliminate intere generazioni e popoli, nell'ordine di milioni e milioni di persone, è frutto di una vergognosa strumentalizzazione.
A conferma del dramma del confine italo-sloveno basta recarsi a Gonars, piccolo comune della ex provincia di Udine, dove si trova sul sedime di quello che fu un famigerato campo di internamento per sloveni e croati, un monumento funerario e una cripta sotterranea, ove sono disposte in preciso ordine cronologico le ceneri di 481 cittadini sloveni e croati: nomi e cognomi, luoghi e date di nascita di uomini, donne e bambini.
E vicino a Gonars sta Visco, altro campo di internamento, altre vittime slave innocenti.
Nelle rievocazioni tendenziose e strumentali del dramma delle foibe si rimuove la realtà degli anni 43-45 quando l'intero territorio della cosiddetta Zona di operazioni dell'Alto Adriatico era sotto l'occupazione del Terzo Reich con l'esplicito e colpevole appoggio dei fascisti italiani e dei collaborazionisti.
Preoccupano le aspre, ricorrenti polemiche esclusivamente rivolte contro i partigiani jugoslavi perché negano che in quel periodo il principale nemico fosse l'occupante tedesco.
Per questi motivi auspichiamo una più corretta lettura della storia e della memoria che riconosca la realtà di quei tragici eventi e renda il dovuto omaggio a tutte le vittime di quella tragica stagione del confine italo-sloveno."
Il Presidente Filippo Antonini


